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L’Associazione Free Rivers Italia – Coordinamento Nazionale Tutela Fiumi è apartitica e non persegue fini di lucro.

Comunicato stampa del 16 aprile 2017
Nasce il coordinamento nazionale per la tutela dei fiumi “FREE RIVERS ITALIA” INGHIOTTITI DAGLI IMPIANTI IDROELETTRICI GLI ULTIMI FIUMI E TORRENTI NATURALI STANNO SPARENDO DALLE ALPI E DAGLI APPENNINI

Il 5 febbraio a Brescia è nato il “Coordinamento Nazionale Tutela Fiumi – Free Rivers Italia”, che mette in rete comitati e associazioni che si battono per la difesa e tutela dei corsi d’acqua.
A livello locale negli ultimi anni sono numerosissime le iniziative di contrasto a singoli progetti idroelettrici. Ma in assenza di un coordinamento nazionale era stato finora difficile far emergere la dimensione reale del problema di fronte all’opinione pubblica. Non si tratta di difendere un singolo torrente o ruscello, ma di evitare la scomparsa degli ultimi fiumi e torrenti naturali dall’insieme delle Alpi e degli Appennini e di proteggere l’acqua quale bene comune.
Il Coordinamento intende chiedere allo Stato italiano e alle Regioni di salvaguardare gli ormai rari tratti fluviali ancora liberi da sfruttamento idroelettrico e irriguo, preziosi scrigni di biodiversità e di valore paesaggistico, nel rispetto della Direttiva Quadro Acque dell'Unione Europea. I fiumi italiani non godono di buona salute: oltre il 50% non raggiunge il livello qualitativo minimo imposto dall’Europa e meno del 5% conserva ancora condizioni di elevata naturalità.
Nella prima metà del secolo scorso la maggior parte dei corsi d’acqua italiani è stata sfruttata per la produzione di energia idroelettrica, con la realizzazione di dighe e di grandi centrali: i 300 grandi impianti allora costruiti coprono ancor oggi l’85% della produzione idroelettrica nazionale.
Dal 2008, grazie agli incentivi governativi alle rinnovabili che remunerano il KWh prodotto dai nuovi impianti tre volte il valore di mercato, per vent’anni, è ripreso lo sfruttamento dei corsi d’acqua residui - quelli che senza l’incentivo non sarebbe conveniente sfruttare - con la presentazione di migliaia di richieste per impianti di dimensioni più piccole, in quanto i siti più produttivi erano già stati sfruttati.
Gli incentivi hanno innescato un fenomeno essenzialmente speculativo con conseguenze tanto devastanti per i fiumi quanto poco significative per apporto energetico. Se tutti realizzati, infatti, i circa 2000 impianti in istruttoria in Italia, che corrispondono ad altri 3000 km di corsi d’acqua intubati in condotte forzate, darebbero un contributo energetico percentuale del 2‰ (2 per mille) dell’energia complessivamente consumata in Italia in un anno. In sostanza i cittadini italiani stanno pagando con la bolletta della luce (voce oneri di sistema) gli incentivi al deterioramento dei fiumi per oltre un miliardo di euro l’anno.
Il “Coordinamento Nazionale Tutela Fiumi – Free Rivers Italia” afferma con forza che se è vero che questi impianti non immettono in atmosfera o in acqua agenti inquinanti, è altrettanto vero che precludono e depauperano le funzioni vitali dei corsi d’acqua e che la loro smodata diffusione procura impatti devastanti. Non tutto quello che è rinnovabile è anche sostenibile.
Il coordinamento chiede al Governo di togliere o ridiscutere gli incentivi statali all’idroelettrico sui corsi d’acqua naturali e di investire piuttosto in efficienza e risparmio energetico, con un maggiore ritorno energetico, ambientale ed economico per la collettività.
La nascita del “Coordinamento Nazionale Tutela Fiumi – Free Rivers Italia” segue la presentazione dell’Appello Nazionale per la Salvaguardia dei Corsi d’Acqua dell’Eccesso di Sfruttamento Idroelettrico che nel 2014 ha raccolto le adesioni di 140 associazioni e comitati impegnati nella protezione dell’ambiente e dei corsi d’acqua a livello nazionale, regionale e locale.
Brescia, 16 aprile 2017
Cliccate qui per leggere il comunicato in pdf 

L’Associazione, registratasi ufficialmente il 14 marzo 2017, in occasione dell’International Day of Action for Rivers, ha lo scopo di mettere in rete i comitati e le associazioni che si battono per la difesa e tutela dei corsi d’acqua sul territorio italiano, con particolare riferimento alla tutela rispetto allo sfruttamento ad uso idroelettrico; di promuovere con questi azioni di carattere nazionale, volte a ottenere la diminuzione degli incentivi statali all’idroelettrico sui corsi d’acqua naturali; di raccogliere fondi per la realizzazione di campagne nazionali di informazione, sensibilizzazione e quant’altro fosse utile alla difesa dei corsi d’acqua; di ottenere protocolli ed interventi da parte delle autorità pubbliche titolate al monitoraggio ed alla vigilanza dei DMV e dei prelievi.
L’Associazione promuove ogni iniziativa utile a tutelare i corsi d’acqua e quindi il territorio, l’ambiente, la salute dei cittadini, attraverso la partecipazione attiva delle comunità locali e, in particolare, volta a:

  1. organizzare campagne di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di tutti gli organi istituzionali che abbiano il potere di intervenire in maniera diretta o indiretta per garantire la tutela dei corsi d’acqua;
  2. stabilire rapporti di collaborazione con le pubbliche amministrazioni; coordinare la propria azione con quella di altri comitati e associazioni che a livello locale, regionale, nazionale e internazionale perseguono analoghe finalità;
  3. intraprendere azioni legali utili a tutelare i fiumi.
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